Perché un Centro di Psicologia sulla Gelosia e l’Amore?
Perché da numerose ricerche è emerso quanto le problematiche affettive comuni siano causa di grandi difficoltà e costituiscono spesso causa di malessere, ansie e insoddisfazioni. In particolare, la gelosia, spesso porta o all’interruzione del rapporto di coppia o alla solitudine e al ritiro, ed in casi estremi, ad episodi di violenza e di stalking.
Da Voi si rivolgono di più le donne o gli uomini gelosi?
Vengono sia uomini che donne, anche perché la problematica della gelosia sembra essere trasversale nei due sessi, senza grandi differenze significative. Diciamo che l’elemento che riteniamo centrale è che la persona che si rivolge al Centro Clinico sia motivato e non trascinato dal proprio partner.
L’aiuto Psicologico Clinico è rivolto ai Gelosi o a chi ha un partner geloso?
Spesso si rivolgono le persone che soffrono di gelosia anche se non è raro che a richiedere la Consulenza Psicologica siano uomini e donne che hanno un partner geloso e che vivono una profonda frustrazione. Si tratta, molte volte, di situazioni che causano grande sofferenza emotiva. Certamente la gelosia non è mai una problematica strettamente individuale ma coinvolge sempre più persone. Noi solitamente preferiamo suggerire una Psicoterapia individuale proprio per permettere maggiore libertà di espressione, cosa non facile se si ha accanto il proprio partner.
Quali sono le attività a cui possono accedere le persone che si rivolgono al Cespig?
Chi si iscrive alla newsletter del sito può essere invitato a vari incontri organizzati in librerie e spazi adibiti ad hoc. Inoltre vi sono molte attività, corsi e seminari, per la maggior parte gratuiti, dove poter crescere ed effettuare un percorso di sviluppo personale.
La gelosia è solo nei rapporti di coppia?
Solitamente quando si pensa alla gelosia ci si riferisce alla gelosia romantica ma in realtà chi è geloso in coppia spesso lo è anche in altri contesti: per esempio al lavoro o verso gli amici o nella propria famiglia d’origine. Molti fenomeni che oggi assistiamo alla base hanno come dinamica la gelosia. Il bullismo nelle scuole, ma anche molti casi di mobbing al lavoro e naturalmente di stalking sono caratterizzati dalla gelosia. Il Cespig cerca in tal senso di andare al cuore del problema.
Ma come si può definire la gelosia?
Credo che le definizioni molte volte siano un limite perché appiattiscono la complessità di un fenomeno. Naturalmente non possiamo neanche fare a meno di esse. Ed allora direi che la gelosia la si possa chiamare come “Diffidenza in amore”. Il diffidente in amore parte dal presupposto che nessuno possa amarlo veramente e a partire da questo presupposto costruisce le sue storie. Inizia a richiedere prove d’amore che ovviamente non bastano mai. Anzi, alimentano la fantasia che nessuno sia veramente onesto e sincero. Mettere in crisi la diffidenza amorosa significa cambiare completamente registro emozionale, passando da una relazione di possesso ad una relazione di scambio.
La persona con problemi di gelosia può farcela da solo a superare la gelosia?
Questo discorso riguarda, in realtà, tutte le persone che vogliono fare un percorso di cambiamento e consapevolezza personale. Ma ancora di più riguarda chi soffre per problemi d’amore o di gelosia. Difficilmente le problematiche affettive possono essere risolte da soli, perché ognuno tende a raccontare e ripetere a se stessi la propria versione personale dei fatti: se la canta e se la suona da solo. Non a caso molte persone che si rivolgono al Cespig denunciano una continua rimuginazione mentale proprio perché si sentono in uno stato di impotenza proprio cercando di superare la gelosia. L’ incontro con lo Psicoterapeuta consente un confronto sulle proprie fantasie emotive e sul proprio progetto in amore.
Nel percorso Psicologico Clinico dite al paziente cosa fare, quali comportamenti adottare?
No, assolutamente no. Spesso i pazienti si rivolgono a noi con la domanda esplicita su cosa devono fare, ma è una illusione. Tutto il lavoro è un lavoro di analisi, di comprensione sulle proprie fantasie emozionali, su quello che una persona prova. Nessun suggerimento su cosa fare e non fare. Ma il motivo è preciso: dire ad una persona cosa deve fare corrisponde a trattare l’altra persona come un bambino che deve ubbidire ad una sorta di prescrizione medica. Invece riteniamo che la Psicoanalisi tratti le fantasie, le paure o i desideri, ma non si debba riferire ai comportamenti. Quindi nessun consiglio, suggerimento o direttiva pratica, ma un lavoro sulle proprie emozioni e sulla propria interiorità.